I supplì tutti li conoscono e li apprezzano, ma non tutti sanno da dove viene il loro nome così particolare. Oggi andremo ad indagare l’etimologia di questo termine, ripercorrendo la storia di una specialità che, attraverso i secoli, è stata chiamata in molti modi diversi, per motivi diversi.
Supplì, etimologia 1: una piccola arancia!
Anche se sono due cose da non confondere, la storia dell’arancina e quella del supplì sono legate, in quanto, se gli Arabi non avessero introdotto l’uso del riso nel Regno di Sicilia, il supplì oggi non esisterebbe.
Tutto cominciò con le manciate di riso allo zafferano che gli Arabi appallottolavano con le mani condendole con carne di agnello, e che col tempo presero il nome del frutto a cui assomigliavano e di cui la Sicilia e era molto ricca, le arance, da cui il termine “arancina” o “arancino”.
Supplì, etimologia 2: una palla di riso!
Le tradizioni culinarie del Regno di Sicilia, e quindi anche le sue arancine, vennero portate dai Borbone a Napoli, dove non era raro vedere persone che, all’angolo delle strade friggevano in olio bollente quelle che dai Napoletani venivano chiamate “pall’ e ris’”, ovvero “palle di riso”, termine con cui sono chiamati anche oggi da queste parti quelli che siamo abituati a chiamare supplì.
Supplì, etimologia 3: una bella sorpresa!
Le ormai famose polpette di riso non tardarono ad arrivare a Roma, dove in poco tempo divennero le protagoniste di uno street food ante litteram.
E’ proprio nella Città Eterna (e come poteva essere diversamente?) che nasce il termine supplì: durante l’occupazione francese nei primi dell’800, un soldato delle truppe napoleoniche ne assaggiò uno ed esclamò “surprise”! (in italiano sorpresa), dopo averlo morso e scoperto il ripieno al suo interno.
Il termine supplì deriva proprio dall’italianizzazione del francese surprise (che si pronuncia surpris), che col passare del tempo divenne surprisa poi supprisa, dopo ancora supprì e poi supplì, termine conosciuto ormai ovunque.