Trapizzino
Trapizzino è un modo innovativo di apprezzare con gusto la tradizione di ricette tramandate dalle nostre nonne o dalla nostra famiglia, elaborate con passione inalterata, con il ricordo ancora fresco di quando ci alzavamo la mattina e sentivamo il profumo del sugo che bolliva già da ore in pentola, quando di nascosto ci intingevamo la rosetta (rigorosamente del giorno prima) col rischio di prenderci pure una bacchettata sulle mani.
Trapizzino è un prodotto che nasce dall’amore per la pizza e per la buona cucina.
Ogni Trapizzino deve essere portatore di 5 valori, 5 segreti che rendono ogni pezzo un autentico Trapizzino:
1- LA PIZZA
La pizza bianca è la base di Trapizzino, l’elemento che rimane costante al variare dei gusti e che, con la sua consistenza caratteristica e la sua forma triangolare, contraddistingue il prodotto rendendolo unico.
L’impasto è fatto con lievito madre e farine macinata a pietra, particolarmente idratato, che viene lavorato dopo molte ore di riposo. Questo procedimento dà alla pizza quella particolare consistenza che la rende inconfondibile: morbida dentro e croccante fuori.
2 – IL LIEVITO MADRE
Il gusto e la digeribilità che contraddistinguono la pizza di Trapizzino sono garantiti dal lievito madre, un ingrediente segreto custodito gelosamente e mantenuto vivo grazie ad una cura quotidiana. Il lievito madre è infatti una sostanza viva, che deve essere accudita e nutrita ogni giorno con acqua e farina.
Il lievito madre utilizzato per Trapizzino risale alla tradizione panificatoria del sud Italia e viene tramandato di generazione in generazione da oltre cento anni.
3 – LE RICETTE
Le ricette che compongono i ripieni di Trapizzino sono frutto di una lunga ricerca che tiene insieme la tradizione familiare, il costante confronto con gli addetti ai lavori, i racconti di nonne e zie, la scoperta di ingredienti segreti e metodi personali. L’intenzione di proporre la migliore cucina romana ha portato a compiere un’approfondita indagine sul territorio.
Se girava voce che una signora era famosa per una ricetta si cercava di contattarla, di scoprire come mai il suo piatto era considerato eccezionale e di perfezionare grazie a lei le ricette di Trapizzino. La cucina si è arricchita così del gusto vero della tradizione, mantenuta viva dalla cura continua di chi ama cucinare e lo fa con passione.
4 – IL TEMPO
Se consideriamo che per fare dieci trapizzini ci vogliono due giorni è facile capire perché per Trapizzino il tempo è un ingrediente. Non a caso, si dice che il panettiere debba essere un tipo calmo.
Del resto, la cucina tradizionale è caratterizzata dai tempi lunghi: l’attesa dell’impasto, le fasi di lievitazione, la cottura delle carni in umido, tanto per fare qualche esempio.
5 – LA PASSIONE E LA CURA
Stefano Callegari e Paul Pansera vivono la cucina e i suoi profumi da quando portavano i pantaloni corti e hanno una gran voglia di trasmettere la loro passione viscerale a chiunque sia interessato.
Il racconto che si nasconde dietro ogni scelta di Trapizzino: storie di pentole e fornelli, ricordi di ricette tradizionali della cucina romana, aneddoti, curiosità e l’origine degli ingredienti alla base delle ricette: l’orto biodinamico, i piccoli produttori laziali, il pomodoro biologico. Tutto si fa racconto e condivisione.